Rovine di Palenque

Tra le fitte foreste tropicali del Chiapas, nel sud del Messico, si nasconde uno dei più affascinanti tesori archeologici dell’America precolombiana: le rovine di Palenque. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1987, questo straordinario sito maya è una tappa imperdibile per chi vuole esplorare la storia, la spiritualità e l’ingegno di una delle civiltà più complesse del mondo antico.

A differenza di altri grandi centri maya come Tikal o Copán, Palenque colpisce non tanto per l’estensione del suo territorio, quanto per la raffinatezza artistica e architettonica dei suoi edifici. Ogni tempio, ogni bassorilievo e ogni iscrizione è un tassello che racconta la visione del mondo dei maya, una civiltà che ha saputo intrecciare scienza, astronomia, religione e arte con grande armonia.

Un po’ di storia: l’epoca d’oro di Palenque

La città di Palenque fu probabilmente fondata intorno al III secolo d.C., ma il suo massimo splendore si raggiunse tra il 600 e l’800 d.C., durante il regno del celebre K’inich Janaab’ Pakal, conosciuto come Pakal il Grande. Sotto il suo comando, Palenque divenne un importante centro politico, religioso e culturale.

Numerosi edifici ancora oggi visibili furono costruiti in quel periodo, segnando una fase di intensa attività edilizia e artistica. Con il declino della civiltà maya, la città venne abbandonata e per secoli la giungla tropicale ne inghiottì le strutture, fino a quando non fu riscoperta da esploratori europei nel XVIII secolo.

Il Tempio delle Iscrizioni e la tomba di Pakal

Tra i monumenti più famosi del sito si trova il Tempio delle Iscrizioni, così chiamato per via delle lunghe epigrafi geroglifiche incise sulle sue pareti, che narrano la storia dinastica della città. Questo edificio è uno dei più importanti di tutta la Mesoamerica, sia per la sua architettura monumentale che per il suo contenuto archeologico.

Nel 1952, all’interno del tempio fu scoperta la tomba di Pakal il Grande, contenente un sarcofago riccamente decorato. Il rilievo presente sul coperchio – che raffigura il sovrano in una posa cosmica – ha dato origine a numerose interpretazioni simboliche e perfino fantascientifiche. La scoperta della tomba è considerata una delle più sensazionali della storia dell’archeologia americana.

Il Palazzo e la Torre: tra politica e astronomia

Un altro edificio centrale del complesso è il Palazzo di Palenque, una residenza reale estesa e complessa, caratterizzata da cortili interni, corridoi labirintici, rilievi decorativi e torri di osservazione. Il cuore del palazzo è rappresentato dalla cosiddetta Torre a quattro livelli, una struttura unica nel panorama maya, la cui funzione è ancora oggetto di dibattito: si ipotizza potesse servire come osservatorio astronomico o torre cerimoniale.

I rilievi del palazzo raffigurano scene di vita di corte e rituali religiosi, testimoniando la sofisticazione della cultura maya e la centralità della figura del sovrano.

Il Gruppo della Croce e la mitologia maya

Sul versante orientale del sito si trova il Gruppo della Croce, un insieme di templi dedicati alla triade divina della mitologia maya. Questi templi – tra cui il Tempio della Croce, del Sole e della Croce Fogliata – sono noti per i loro bassorilievi altamente simbolici. Le “croci” stilizzate rappresentano in realtà l’albero sacro della cosmogonia maya, l’asse del mondo che unisce cielo, terra e mondo sotterraneo.

Questi luoghi di culto raccontano con incredibile ricchezza visiva la visione dell’universo maya e i legami tra potere regale e divinità.

Visitare Palenque oggi: un’esperienza immersiva

Visitare Palenque significa immergersi in un’atmosfera magica, dove il passato si fonde con la natura selvaggia. I suoni della foresta, il canto degli uccelli tropicali, il fruscio del vento tra le fronde e il muschio che ricopre pietre antiche creano un’esperienza quasi mistica.

A differenza di altri siti archeologici più affollati come Chichén Itzá, Palenque conserva ancora un senso di intimità e mistero, che rende ogni visita unica. Le strutture principali sono ben conservate e facilmente accessibili, e il sito è accompagnato da un museo che espone alcuni dei reperti più significativi ritrovati nell’area.

Perché visitare Palenque

Le rovine di Palenque sono molto più di un sito archeologico: sono una porta sulla complessità della civiltà maya, sul suo legame con la natura e sull’importanza della memoria storica. Che tu sia un appassionato di archeologia, un amante della natura o un viaggiatore curioso, questo luogo saprà lasciarti a bocca aperta.

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Posizione e come arrivare alle rovine di Palenque

In auto
Se viaggi in auto, raggiungere Palenque è piuttosto semplice. La città si trova lungo la Carretera Federal 199, ben collegata a San Cristóbal de las Casas, Villahermosa e Campeche. Da Palenque centro, le rovine distano circa 8 km e sono raggiungibili in 15-20 minuti. La strada è asfaltata e ben segnalata.

In autobus
Palenque è servita da diverse compagnie di autobus come ADO, che offre collegamenti regolari da città vicine come Villahermosa (2 ore), San Cristóbal de las Casas (5-6 ore) e Campeche (6-7 ore). Una volta arrivati in città, è possibile proseguire verso il sito con un taxi o una combi.

Con tour guidati
Molti tour operator locali propongono escursioni giornaliere alle rovine, con partenza da Palenque o anche da Villahermosa o San Cristóbal. I pacchetti includono spesso trasporto, guida e biglietti d’ingresso.

In taxi o combi
Dal centro di Palenque è facile prendere un taxi (tariffa fissa) o una combi condivisa per le rovine. Entrambi i mezzi impiegano circa 15-20 minuti. Le combi partono frequentemente e sono un’opzione economica e pratica.

Informazioni pratiche

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Sito ufficiale 
8:00 – 17:00
Nessun giorno di chiusura
$ 215 pesos (ingresso) + 100 pesos (tassa federale)